Come deve essere strutturato un bagno per disabili

vasca-motorizzata-con sedile-e-alzagambeIl bagno per disabili deve essere progettato e strutturato per garantire sicurezza, libertà di movimento e autosufficienza ai soggetti che presentano difficoltà motorie. I sanitari e gli ausili quindi sono costruiti in modo da permettere il passaggio della carrozzella o del carrello e per agevolare i movimenti di alzata e seduta; il wc è realizzato più alto del normale e alcuni modelli presentano frontalmente un’apertura dotata di doccetta, in sostituzione al bidè.
Il lavandino deve essere sospeso ed ergonomico, di forma concava e reclinabile automaticamente; anche il rubinetto deve essere dotato di leva elettronica temporizzata e di sistema di controllo della temperatura massima dell’acqua.
Tutto il locale deve essere fornito di corrimani e maniglioni antiscivolo di sicurezza, ampi ma facilmente afferrabili, per ridurre il rischio di caduta.
La vasca da bagno, all’interno del bagno per i disabili, devono essere fornite di ampio sportello di sicurezza a tenuta stagna; la vasca inoltre deve essere priva di spigoli o angoli interni, dotata di seduta rialzata parzialmente inclinata all’indietro e pavimento anti-scivolamento.
La doccia è sconsigliabile perché non è in grado di offrire la stessa sicurezza della vasca; il rischio di scivolamento è molto alto e i movimenti richiesti per l’igiene personale rendono precario l’equilibrio. Sono comunque disponibili docce con piatto a filo-pavimento, fornite di seggiolino e maniglioni, con doppia anta per rendere agevole l’assistenza al disabile.

Esiste una serie di normative che devono essere applicate nella progettazione di un bagno per disabili. La normativa fa riferimento al decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 14/6/1989, numero 236 e al Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996 numero 503:
– La zona lavabo deve avere il bordo anteriore a 80 cm dal pavimento e deve presentare, al di sotto, uno spazio libero di almeno 70 cm. Lo spazio fruibile deve essere di 80 cm; la rubinetteria deve essere a leva.
– Il wc deve essere sospeso e la seduta del wc deve avere un’altezza di almeno 45 cm; il wc deve sporgere per almeno 80 cm, per permettere l’avvinamento della carrozzina, deve distare dalla parete almeno 40 cm e deve avere spazio di avvicinamento di almeno 100 cm. Sui lati devono essere presenti maniglioni; la leva di scarico e il porta-carta devono essere facilmente raggiungibili. E’ obbligatorio il campanello.
– La doccia deve presentare il piatto a livello del pavimento e deve avere un sedile a 50 cm dal pavimento; i maniglioni di sicurezza devono essere posizionati ad altezza 80 cm.
– La porta deve essere apribile anche verso l’esterno per agevolare i soccorsi in caso di malore o caduta; la serratura non deve prevedere una chiave ma una manopola girevole e deve essere apribile dall’esterno da chi autorizzato.

Sono previste una serie di agevolazioni fiscali o di sgravi per chi ha necessità di adattare i servizi igienici in modo da renderli fruibili a persone con disabilità. In particolare, negli edifici già esistenti la Legge n° 13 del 9 gennaio 1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” stabilisce contributi a fondo perduto per la realizzazione di opere finalizzate all’abolizione delle barriere architettoniche. La sistemazione di un bagno già esistente in modo che sia fruibile ai portatori di handicap è soggetta a sgravi fiscali, secondo l’Articolo 3 Comma 3 della Legge 104/1992.
Recentemente, il Decreto Legge 90/2013 rende possibile a chi ha già usufruito della detrazione per ristrutturazione, di detrarre dall’Irpef anche il denaro speso per l’acquisto dei mobili locale bagno ristrutturato: la detrazione è del 50% per una spesa massima di 10 mila euro.
Inoltre, per l’acquisto di impianti e ausili destinati ai portatori di handicap e agli invalidi, è prevista l’IVA agevolata al 4%.